Sex Machine

Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri

Giuliana Musso

Lo storico spettacolo, che indaga l’intreccio fra denaro e sesso, compie 20 anni

25 Luglio – ore 20:30

Goethe-Institut
teatro

Affresco di una società contemporanea vista da una particolare angolazione, quella del sesso a pagamento, lo spettacolo vede Giuliana Musso dar voce ed anima a sei personaggi, quattro uomini e due donne, che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, complessa, multiforme, ridicola (sebbene mai parodistica). Dino, simpatico pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, moglie e madre, fiera rappresentante della sua categoria. Silvana, esperta professionista del sesso. Igor, ventenne, magazziniere, appassionato di lap-dance. Sandro, imprenditore nordestino alla ricerca di qualcuno con cui parlare. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est (terra di campanili e lap-dance) e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
La musica originale suonata dal vivo da Gianluigi Meggiorin offre allo spettatore lo spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla stupefacente credibilità dei personaggi. L’interazione tra personaggi, musica e pubblico in sala, direttamente coinvolto dagli interpreti, ha fatto di questo spettacolo un piccolo fenomeno teatrale in sospeso tra il cosiddetto “teatro civile”, e il cabaret.

“Cosa spinge milioni di uomini a cercare sesso mercenario? Dei clienti, del loro bisogno di sesso a pagamento, sappiamo molto poco, mentre delle prostitute sappiamo generare facili e trancianti definizioni. Entrambi, clienti e sex workers, parimenti, giocano la loro indispensabile parte, quella della domanda e dell’offerta ma sono i soggetti del più grande preconcetto moralistico di tutti i tempi: il cliente, che rappresenta il bisogno di sesso mercenario è assolto da ogni peccato mentre chi risponde alla richiesta, offrendo prestazioni sessuali a pagamento, sprofonda rapidamente all’inferno. Nel mezzo ci siamo noi, tutti noi, ancora incapaci di sovvertire del tutto l’ordine del nostro giudizio. Dal 2003, anno di nascita di questo testo, ad oggi, il mercato del sesso in italia si è trasformato, l’offerta è più clandestina e dunque più esposta ad abusi e i crimini, mentre non si è ridotta, sotto forma di proposte-leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà di chi si prostituisce, e di limitarne i diritti. Sexmachine non ci parla del lavoro più antico del mondo ma del paradosso più assurdo del mondo.”

Giuliana Musso

di e con: Giuliana Musso
e con: “Igi” Gianluigi Meggiorin
regia: Massimo Somaglino
collaborazione al soggetto: Carla Corso
suono e luci: Claudio Poldo Parrino
produzione: La Corte Ospitale
con: il sostegno di MiC e Regione Emilia-Romagna

Giuliana Musso, classe 1970, vicentina d’origine e udinese d’adozione. Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica ANCT 2021, Premio Cassino Off 2017 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, è tra le maggiori esponenti del teatro d’indagine. I suoi testi sono stati pubblicati e tradotti in antologie, raccolte e riviste. Nel 2021 sono stati pubblicati dalla casa editrice Scalpendi La fabbrica dei preti, Mio eroe e Dentro. Una storia vera, se volete. Dal 2008 La Corte Ospitale, Rubiera (RE), è la sua casa di produzione.

ph. Riccardo Paterlini

Giuliana Musso

biglietti

intero € 15,00
ridotto € 10,00

Acquisto attraverso canali online e biglietteria in loco